Partita IVA per regime forfettario: gestione e fatturazione
Ben tornati amici del Pab blog!
Se vi ricordate, un po’ di tempo fa, vi avevo raccontato la mia esperienza con l’apertura della partita IVA tramite il servizio di Fiscozen (trovate l’articolo qui e il video qui)!
Torniamo a parlare di Partita IVA
Oggi voglio tornare sull’argomento per farvi un po’ una panoramica sulla gestione della partita IVA e tutto ciò che ne concerne: il calcolo delle tasse, l’emissione di una fattura, la gestione dei conti e delle scadenze ecc ecc ecc.
Proprio per questo cercherò di essere il più pratico possibile e vi mostrerò tutti quelli che sono gli strumenti che utilizzo per gestire il business e il mio inquadramento fiscale. E lo farò andando a mostrarvi la piattaforma di Fiscozen, che ho scoperto dopo svariate ricerche online e che è anche, a mio avviso, il punto di forza più grande di questo servizio, proprio perché rende la gestione della propria fiscalità (o del proprio business) assolutamente chiara, trasparente, intuitiva e da a chiunque la possibilità di avere sempre il controllo di quante tasse si andranno a versare allo stato l’anno successivo.
DISCLAIMER
Quanto leggerete nelle prossime righe è a titolo strettamente legato all’intrattenimento, pertanto nessun contenuto punta ad essere una vera e propria consulenza. Vi invito perciò a rivolgervi comunque ad una persona esperta del settore prima di prendere una qualunque decisione in merito ai vostri movimenti fiscali.
🔴 Leggete tutto l’articolo per ricevere una sorpresaI! 🔴
Partiamo dall’inizio
Se non lo sapete, la mia attività è stata aperta con una Partita IVA per regime forfettario, ovvero il regime fiscale più agevolato attualmente in Italia, per chi vuole iniziare una nuova attività imprenditoriale o comunque da professionista. Questo per dirvi che quanto leggerete nelle prossime righe (anche a livello di conti e percentuali) sarà quindi rapportato a questo regime e non è detto che altri regimi o altre attività abbiano le stesse caratteristiche fiscali.
Innanzitutto è bene sapere che per regime forfettario si intende un regime dove lo Stato italiano considera “forfettariamente” le spese che una determinata attività può avere a prescindere da quello che sarà l’effettivo percorso. Facendo un esempio pratico, per l’attività di disegnatore di pagine web (la mia) lo Stato prevede che le spese abbiano un ammontare pari al 22% del mio fatturato totale. Questo vuol dire che se fatturo 100€, avrò delle spese di “mantenimento“ pari al 22%, secondo lo Stato (bollette, attrezzatura, strumentazione ecc). Questo 22% non è detto però che io debba necessariamente spenderlo per la mia attività, perciò potrò benissimo incassare questa percentuale per qualsiasi finalità esterna alla mia attività. In ogni caso lo Stato non la va a considerare nel conteggio delle tasse.
Detto ciò, il rimanente 78% sarà quindi la base detta “imponibile” su cui lo Stato mi chiederà di pagarci le tasse sopra, quindi su 100€, saranno 78€ gli effettivi soldi su cui dovrò pagare i contributi. Questa percentuale ovviamente varierà di attività in attività, in quanto non tutte le attività hanno le stesse spese e questo lo Stato lo sa e cerca di calcolarle forfettariamente.
Come calcolare le tasse
Abbiamo capito quindi una prima cosa: le tasse non vanno calcolate sul 100% del nostro fatturato. Benissimo. Ma come si calcolano queste tasse?
Facendo una breve sintesi di tutta quella che è la regolamentazione fiscale di una attività, ci sono due tipologie di tasse che andranno versate nei confronti dello Stato, l’anno successivo alla fatturazione:
- La prima è l’IRPEF o nel caso dei forfettari “imposta sostitutiva“. Questo perché la dicitura di IRPEF è legata più che altro al mondo dei lavoratori dipendenti. Questa imposta fa riferimento a tutto quello che lo Stato utilizzerà, una volta incassato, per costruire strutture, mantenere il decoro della città, ristrutturare e restaurare il pubblico spazio ecc. Chi apre una attività a regime forfettario, per i primi 5 anni avrà una agevolazione, ovvero pagherà una percentuale IRPEF pari al 5% dell’imponibile. In pratica, vuol dire che a quei famosi 78€ di imponibile calcolati prima, andremo a levare un 5% di contributi IRPEF (imposta sostitutiva) ad ogni fattura. Questa percentuale andrà mantenuta per i primi 5 anni, dopodiché scatteranno le aliquote. Non voglio addentrarmi in questo argomento altrimenti andremo a fare confusione, magari ci torneremo con un nuovo argomento.
- La seconda riguarda i contributi INPS o nel caso dei forfettari “la gestione separata INPS“. Viene definita gestione separata perché alcune professioni hanno un Ordine professionale di riferimento che dispone di una sua cassa previdenziale, come ad esempio l’Ordine degli avvocati, l’Ordine degli ingegneri e via dicendo. Nel nostro caso (o meglio nel mio) non esiste un Ordine di categoria, pertanto la gestione INPS, viene chiamata Gestione Separata. La percentuale di riferimento della gestione separata INPS è pari al 26% del nostro imponibile, quindi ai famosi 78€ dovremo andare ad eliminare il 26%.
Entrando sempre più nel pratico, il calcolo sarà il seguente:
Calcolo Irpef: 78€ x 0,05 = 3,9€
Calcolo Inps: 78€ x 0,26 = 20,28€
Totale tasse da pagare: 3,9€+20,28€ = 24,18€
Questo significa che su 100€ di fattura, le tasse da pagare saranno pari a circa il 25% del nostro fatturato.
Mi scoppia la testa
Ad alcuni questo discorso potrebbe appassionare (vedi me), ad altri potrebbero sembrare solo numeri messi a caso su un foglio bianco e che complicherebbero solo le cose, in un contesto dove già è complicato farsi notare nel mercato, figuriamoci tenere i conti e stressarci a calcolare le tasse ad ogni fattura, sarebbe un inferno. Esatto! È la stessa sensazione che ho provato anche io quando mi sono avvicinato al mondo della Partita IVA. Ed è per questo che mi sono documentato online per molto tempo prima di prendere la decisione di aprirla. Dopo svariati mesi di ricerca, la soluzione l’ho trovata in Fiscozen.
Come gestire la fatturazione e il calcolo delle tasse
Fiscozen è un servizio online per la gestione della Partita IVA mi ha assegnato un commercialista dedicato che in pochi istanti mi ha risposto a tutti i dubbi che mi portavo dietro. Inoltra avrai una piattaforma disposizione, al suo interno, ha un tool di fatturazione elettronica con la quale è possibile gestire ogni singola operazione legata alla fatturazione della propria attività e grazie al quale è possibile tenere conto delle scadenze fiscali ma soprattutto del calcolo delle tasse stesse. Questo perché nella gestionale è integrato un calcolatore che ad ogni fattura incassata si aggiorna automaticamente e consente di avere un’approssimazione di quelle che saranno le tasse da versare l’anno successivo.
Inoltre abbiamo la possibilità di creare un database di clienti, andando a salvare le varie anagrafiche in modo da poterle selezionare da un semplicissimo menù a tendina qualora dovessimo effettuare fatture ripetute per uno stesso cliente.
Abbiamo la possibilità di personalizzare la fattura stessa dove possiamo inserire il logo della nostra attività, abbiamo dei campi appositi dove inserire i nostri dati, il metodo di pagamento (che anche questo può essere salvato e selezionato di volta in volta, o switchato con altri metodi che abbiamo salvato come ad esempio bonifico o PayPal), il campo per le marche da bollo e la possibilità di scorporare le voci legate alle percentuali INPS attivando o disattivando un semplicissimo checkbox.
Insomma, se siete un minimo smart e non avete troppi preconcetti sulla gestione a distanza della vostra fiscalità, la piattaforma è facilissima da utilizzare e totalmente intuitiva. Se vi interessa l’argomento, fatemelo sapere nei commenti e magari più avanti porterò un vero e proprio tutorial della piattaforma!
Se siete interessati ad aprire la Partita IVA per la vostra attività, o semplicemente vi trovate in difficoltà con la gestione attuale della fiscalità della vostra attività, tramite questo link potete accedere ad una prima consulenza totalmente gratuita e ricevere un bonus di benvenuto dell’attivazione del servizio sul primo anno! E mi raccomando, fatemi sapere come vi trovate 😉 !
(Il link fa parte di un piano di affiliazione di Fiscozen, pertanto se acquisterete tramite esso riceverò una piccola commissione. Grazie in anticipo :D)
I miei primi 6 mesi con la partita per regime forfettario!
Devo dire che questa per me è stata la marcia in più, che mi ha convinto al 100%, perché avendo molto a cuore e cercando di essere sempre molto preciso nella gestione finanziaria, avere ben chiaro quanto sarà la mia possibile uscita futura destinata in tasse mi ha aiutato a gestire i miei risparmi in modo molto più fluido e sicuramente senza stress, proprio perché in automatico (anche se con un calcolo approssimativo) sapevo già quanto accantonare. È uno strumento a mio avviso fondamentale, perché aiuta tantissimo la gestione delle proprie finanze e a capire quanto si potrà utilizzare per le spese personali e quanto invece andranno versate allo Stato.
E se vogliamo vederla in un aspetto più filosofico, anche grazie a questo strumento, abbiamo la possibilità di entrare nel vivo di dinamiche che magari chi è dipendente non può capire perché non le vive e, a mio modesto parere, aiuta chiunque a prendere più consapevolezza degli strumenti che si hanno a disposizione per cercare di guadagnare sempre di più e non con l’ottica di guadagnare per pagare le tasse.
Sento spesso in giro persone e professionisti che magari non sanno quanto verseranno di tasse il prossimo anno, e poi quando arriva la scadenza rimangono esterrefatte dalla quantità di soldi spropositata che esce dai loro conti per pagare le tasse. Questo perché magari non hanno una gestione così trasparente e immediata delle proprie finanze all’interno della loro attività.
Ovviamente questo è un discorso troppo generico e andrebbe fatta una analisi più complessa di così, ma in generale, mi piace pensare che esistano questi strumenti che rendano più facile la vita di un professionista e che aiutino a renderci più consapevoli delle cose che facciamo, di dove effettivamente vanno a finire i soldi una volta incassati.
All’inizio ero molto spaventato che il mondo delle tasse e della libera professione potessero prendere il sopravvento su di me, aumentando la paura di sbagliare o di non farcela, ma grazie a questi strumenti, sono riuscito a capire che alla fine, non è così difficile e stressante come sembra.
Se l’articolo vi è piaciuto condividetelo con i vostri amici o con chi pensate che possa avere bisogno di conoscere meglio il mondo del fisco per la propria attività! Noi ci leggiamo al prossimo articolo!